mercoledì 18 dicembre 2013

Magneto testamento

Il mio nome è Max Eisenhardt.
Sono stato un Superkommando ad Auschwitz per quasi due anni.
Ho visto migliaia di uomi, donne e bambini camminare incontro alla morte.
Ho portato fuori i loro corpi dalle camere a gas. Ho estratto loro i denti, cosicchè i tedeschi potessero prendere l’oro.
Li ho portati ai forni, dove ho imparato a disporre insieme i corpi di un bambino e di un vecchio perchè bruciassero meglio.
Ho visto i miei compagni sepolti vivi da una montagna di cadaveri putrefatti.
Ho visto migliaia di persone assassinate bruciare in giganteschi pozzi esterni.
Ho visto morire con i miei occhi almeno un quarto di milione di esseri umani.



Premettendo che non sono una lettrice Marvel, ne una appassionata degli X-Men, mi è capitato quasi per caso o forse per sfida di leggere la graphic novel Magneto Testamento. Direi che non esiste sicuramente modo migliore di avvicinarsi alla Marvel da profana quale sono. 
Siamo nel 1935, in Germania, Hitler è ormai al potere, proclamato cancelliere nel 1933, emana in questo anno le tristemente celebri Leggi di Norimberga. Il protagonista della vicenda è un giovane adolescente, Max, un ragazzo dotato, intelligente ed ebreo. La cornice in cui si sviluppa la storia è decisamente nota, l'ascesa del regime nazista, la caccia agli ebrei, la shoa. Un argomento delicato, che viene trattato nei testi di Greg Pak e nelle illustrazioni di Carmine Di Giandomenico, in modo esemplare, delicato, toccante ed emozionante. L'impaginazione alterna pagine libere ad intere sequenze imbrigliate e costrette, che rendono perfettamente l'idea della terrificante prigionia dei campi di concentramento e contribuiscono alla narrazione stessa. Il disegno, a metà tra realismo e stile cartoon, riesce a creare una comunicazione di fondo, che sembra non necessitare di parole. I capitoli inoltre vengono intervellati da stupendi dipinti digitali di Marko Djurdjevic (copertine dei volumi singoli della prima edizione). Gli sguardi rappresentati da Di Giandomenico, diventano protagonisti e fautori della narrazione e
in essi leggiamo l'evoluzione dei personaggi. Ritroviamo il padre di Max, nei quali occhi non cessa mai di luccicare la speranza, un veterano di guerra, funzionario statale che non smette di credere che il Paese per cui ha dato tanto non gli volterà le spalle. Gli occhi grandi di Magda, ragazzina rom, amore adolescenziale di Max e sua ragione di vita. In tutta la narrazione sono poche le parole riservate a questo personaggio, che tuttavia rimane impresso nel lettore proprio grazie a questi occhi, i suoi sguardi sono i più rumorosi, quelli di chi è stato sempre al margine, di chi non ha diritto di parola, di chi ha paura. 




Poi c'è Max, totalmente all'oscuro dei suoi poteri, con quegli occhi che come dice il padre "ci hanno sempre visto bene", giovane, irrequieto e costretto a prendere decisioni a cui nessuno dovrebbe nemmeno pensare, ad assistere agli orrori della storia senza proferir parola, senza muovere il minimo muscolo. Emerge da Magneto Testamento, questa spinta per la sopravvivenza comune, questo senso di gruppo. Per il bene comune, per evitare le stragi e le ripercussioni non bisogna reagire, ma solo subire ed alla fine si muore comunque, lo sterminio avviene lo stesso. Risuonano, quindi, quelle parole dette dal padre di Max "A volte nella vita arriva un momento in cui tutto diventa chiaro. In cui tutto è possibile. In cui improvvisamente tu puoi far succedere qualcosa. Che Dio ci aiuti se cogliamo quel momento. E Dio ci perdoni se lo lasciamo sfuggire", ed è a quel punto che c'è una reazione, una ribellione contro l'oppressore, contro quei fantasmi dallo sguardo di ghiaccio vuoto ed assente. Un impeto alla vita, una presa di posizione di quegli individui consapevoli che stando alle regole non si sopravvive comunque, individui stanchi di essere inermi di fronte alla strage, stanchi di bruciare cadaveri della propria gente. Questa storia quindi dal 1935 arriva fino al 1944, alla rivolta dei Crematori II e IV ad Auschwitz, fomentata da Max stesso e dove egli coglie l'occasione per fuggire con Magda. 



Al termine quello che vediamo è un Max diverso, gli occhi, lo sguardo non sono più gli stessi stessi, sono quelli di Erik Magnus Lehnsherr, del sarà Magneto, il cattivo più famoso e riuscito della Marvel. "Il mio nome è Max Eisenhardt chiunque trovi questo, sappia che mi dispiace. Perchè io sono morto e ora è tutto nelle vostre mani. Ditelo a tutti. A chi ascolterà e a chi no. Vi prego. Fate che non succeda mai più." Questo testamento del giovane Magneto, ritrovato da egli stesso, è un augurio, ma al tempo stesso la testimonianza che il giovane Max è morto in quel campo, dove ha lasciato se stesso. 
Sicuramente questa storia permette di vedere in modo diverso uno dei villans più celebri Marvel. Sembra infatti che quel giovane ragazzo, coraggioso, vittima di tali atrocità si sia trasformato da vittima a carnefice. Da un lato ci permette di capire la dualità che fa oscillare nei racconti Marvel il personaggio di Magneto dal lato buono a quello cattivo, dall'altro ci pone di fronte ad più grande interrogativo: come può Max, dopo aver subito la discriminazione raziale, fare di questa la sua ragione di vita. Il signore del magnetismo infatti pone la sua "razza superiore", quella dei mutanti, sopra quella umana che vuole ditruggere. A mio parere Max muore in quel campo, insieme agli orrori e alle sue azioni. Erik si ritrova all'interno di una minoranza, speciale, "quel chiodo più alto", per citare il suo professore di scuola. Questa volta però egli ha già visto cosa la gente fa ai chiodi più alti, li schiaccia e ditrugge ed è questa paura, che viene dal suo passato, a trasformarlo ed a portarlo dall'altra parte, quella dei carnefici.






10 commenti:

  1. Magneto è un personaggio interessantissimo e complesso, mi piacerebbe molto leggere il testamento.

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    1. Concordo pienamente! Io ne sapevo poco e ne sono davvero rimasta colpita. Trovo che questa graphic novel permetta di guardare davvero con altri occhi questo personaggio Marvel. Grazie mille per il commento!
      Valentina

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  2. Grazie mille per i complimenti e per la frequenza nella lettura del nostro blog!
    Valentina

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  3. Bell'articolo, complimenti Valentina.
    Con l'occasione ho riletto il volume.
    La cosa più terrificante è che oggi c'è chi nega la Shoah.
    La cosa ancor più terrificante è che oggi c'è chi adora quel regime, quella disumanità, quell'orrore.
    Spero che qualche giovane o giovanissimo/a leggendo il Testamento di Magneto possa riflettere su ciò che accadde in quell'epoca e che qualcuno vorrebbe accadesse anche oggi.

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  4. Grazie Orlando. Mi trovo particolarmente e pienamente d'accorgo e più approfondisco e leggo di questo argomento e più non capisco come possa essere successo questo e come, sopratutto, oggi qualcuno cerchi di riscattare quel regime. La crisi è vero che acceca le persone, ma non ci sono scuse che tengano quando si affida una nazione nelle mani di un folle. Non importa l'intelligenza stragetica, politica o economica, quando manca il livello umano e quando il riscatto di un Paese si ottiene con un genocidio assurdo ed ingiustificato. Purtroppo anche oggi assistiamo continuamente all'individuazioni di interi gruppi di persone, che diventano il capo espiatorio delle folle, della rabbia generale e della violenza. Questo è perchè spesso le gente vuole un colpevole, qualcuno da incolpare per il malessere generale, piuttosto che riflettere davvero sulle cause di ciò che accade.
    Quando questi movimenti serpeggiano tra le folle giovanili, mi sento profondamente umiliata di far parte di una generazione, che inneggia al ritorno di uno dei periodi più bui e terrificanti della storia, un periodo che solo al pensiero fa rabbrividire. Spero davvero che queste persona che innegiano a tale rinascita, provino anche solo per un attimo a mettersi dalla parte delle vittime e non dei carnefici, quando leggono di questi racconti.

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  5. Grazie per la segnalazione. A volte Marvel fa belle cose!

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    1. Figurati!!! Magneto Testamento è davvero un'ottima opera e nella nuova ristampa economica è imperdibile!!!;)

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  6. Una delle poche cose della Marvel canonica che mi ha fatto veramente piacere leggerla.
    Opera molto matura, è stata molto costruttiva leggerla

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    1. Sono pienamente d'accordo con te, poi non essendo io un fan Marvel ho potuto apprezzarla ancora di più!

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