sabato 26 ottobre 2013

La lampada di Aladino e altri racconti per vincere l'oblio

Una raccolta di fantastici racconti che celano la vita di un uomo che non ha ancora smesso di scommettere sull'esistenza di un'umanità fuori dal coro, capace di avere forti ideali e credere nei sentimenti.

 



Luis Sepùlveda, scrittore, giornalista, scenografo, regista ed attivista cileno, rappresenta una personalità eclettica e attiva del nostro tempo. Nasce in Cile nel 1949, ma si trova costretto a lasciare la terra natia dopo un'intensa stagione di scontri politici, conclusasi con la sua incarcerazione da parte del regime di Pinochet. Questa suo forte attivismo e l'attrazione per le tematiche sociali ed ambientali, lo ha portato a viaggiare molto anche al seguito di associazioni come GreenPeace o enti come l'UNESCO.
Agli appassionati lettori di Sepùlveda sicuramente non sfuggono le opere primarie, come ad esempio Il vecchio che leggeva romanzi d'amore, ma nemmeno le minori e la forte relazione che queste hanno con la vita dell'autore. Tuttavia, io personalmente non posso mettermi in questa schiera di sostenitori documentati, non perchè non apprezzi i suoi lavori, ma perchè mi sono spesso orientata su altre letture. Certamente non posso dire di non essere entrata in contatto con i suoi famossissimi La storia della gabbianella e del gatto che le insegnò a volare e La storia del gatto e del topo che diventò suo amico, presenti in molti libri di testo scolastici e da annoverarsi nelle storie per la buona notte e da raccontare ai bambini, ma non posso sicuramente dirmi un'esperta. 
Recentemente mi è capitato di leggere il libro La lampada di Aladino e gli altri racconti per vincere l'oblio, un racconto semplice, di facile lettura, che si fa leggere molto volentieri anche in differenti momenti poichè le storie sono molteplici ed autoconclusive. Una delle caratteristiche delle opere di Sepùlveda è sicuramente quella di celare sotto uno stile quasi fiabesco e le trame fantasiose piccoli pezzi di sè, delle sue convinzioni e dei valori per i quali si batte da tutta la vita. In questa raccolta si possono sicuramente trovare anche note decisamente autobiografiche, riferimenti a personaggi reali e accenni delle sue avventure. Attraverso queste piccole storie ripercorriamo la vita dell'autore, saltellando tra i suoi temi più cari e ricorrenti: l'avventura, l'impegno politico, il viaggio verso il nuovo, la ricerca, l'utopia e l'amore. Ciò che inoltre non manca mai nei suoi racconti è sicuramente l'ironia e la strabiliante capacità di saper raccontare storie, coinvolgere ed appassionare il lettore. La sua vita trasmuta in avventure fantastiche ed arriva ai nostri occhi ed al fanciullo che è in noi risvegliandone la curiosità. Ma non è solo il nostro fanciullo interiore ad essere nutrito dalle storie di Sepùlveda, anche il nostro io adulto e razionale vi trova le incitazioni per affrontare la vita giorno per giorno, andare sempre avanti seguendo le proprie convinzioni e lottando per i propri ideali. Vi si trova la spinta a dare fiducia a questa umanità alla deriva, che non si è completamente conformata ed omologata agli standard di sopravvivenza, ma cerca ed ha ancora dei valori da perseguire e proteggere.
O.P

2 commenti:

  1. Ho da parte dei suoi libri mai letti. Può sembrare stupido, ma dopo La Gabbianella ho paura di rimanere delusa. Però questo mi ispira molto.

    RispondiElimina
  2. Ti capisco, quel libro ormai è entrato davvero nell'immaginario condiviso. Questo è parecchio diverso e decisamente particolare. Spero regga il confronto :)

    RispondiElimina