Milano Design Week 2013
Tradizione e tendenza al Salone del Mobile 2013.
Il 9 Aprile ha aperto i battenti il Salone del Mobile, presso Rho Fiera, a Milano.
Costituisce un evento di forte attrattiva a livello internazionale, tuttavia, a nostro parere, risulta meno interessante per quanto riguarda il livello di innovazione dei prodotti, rispetto al SaloneSatellite ed al FuoriSalone. Nonostante ciò è sempre molto interessante dal punto di vista espositivo, emergono infatti evidenti le tendenze espositive maggiormente diffuse ed i mood condivisi.
Una delle attrazioni principali del Salone di quest'anno era sicuramente l'allestimento curato da Jean Nouvel: "Ufficio da abitare". Situato nel Padiglione 24, dedicato al Salone Ufficio, l'allestimento occupa 1200 mq e viene a configurare un vero e proprio quartiere minore. Dall'esterno si percepisce un'enorme parallelepipedo grigio, l'accesso può avvenire da 4 dpunti, queste vere e proprie vie, cinte da due alti muri recanti le descrizioni dell'ufficio di 4 soggetti, portano ad una zona centrale, una piazza dove si staglia un monolito con quattro schermi. I video ritraggono la stilista Agnès B, il fotografo Elliot Erwitt, l'artista Michelangelo Pistoletto e lo scrittore - regista Alain Fleischer mentre riflettono sulle problematiche di vivibilità ed abitabilità legate all'ufficio.
Jean Noveau, Ufficio da Abitare. |
Jean Nouvel, Ufficio da Abitare. |
Jean Nouvel, Ufficio da abitare. |
Jean Nouvel, Ufficio da Abitare. |
Vengono presentati spazi senza regole tradizionali, che affrontano in differenti modi l'abitabilità dell'ufficio. Sono presenti inoltre un laboratorio luce, uno spazio dedicato ad alcune personalità ed una galleria dedicata ai maestri, che ripropone opere classiche dei maestri del design. L'allestimento sicuramente propone degli ambienti che rispecchiano le varie esigenze dei lavoratori, avvicinandosi a coloro che ricercano nell'ufficio un luogo simile alla propria casa e quelli invece che lo vedono come un posto volto a stimolare la creatività con elementi divertenti. In definitiva riteniamo che l'allestimento non abbia totalmente rispecchiato le aspettative, data la forte pubblicizzazione, soprattutto per il sottofondo auto-celebrativo che si legge e percepisce.
Per quanto riguarda il Salone Ufficio ci sono sicuramente delle proposte interessanti, si svolge infatti una volta ogni due anni. La tendenza generale riscontrabile riguarda sicuramente lo studio di sistemi per la gestione della privacy e della separazione di open-space. Interessanti a nostro parere è l'allestimento di Vitra, curato dai fratelli Bouroullec. Propone infatti degli elementi separatori capaci di creare spazi di differenti dimensioni ed altezze. Ma ciò che risulta davvero interessante è come questi elementi diventino parte integrante e di creazione dell'allestimento, sono infatti essi al tempo stesso il prodotto ed il contenitore. Altro allestimento del settore ufficio che ci è parso particolarmente interessante è quello di Caimi Brevetti. In primo luogo rispecchia a pieno un'altra tendenza, ovvero quella della scelta dei materiali naturali, di riuso o riciclati, molto diffusa nelle esposizioni di quest'anno. Anche i prodotti esposti risultano particolarmente innovativi, soprattutto nel campo dell'insonorizzazione, è stata anche predisposta una camera per fare prove di acustica. Questo è sicuramente un tema centrale nello studio degli spazi di lavoro, che sempre più spesso occupano recuperi industriali e si configurano come ambienti ampi e con altezze elevate.
Caimi, Flap di Alberto Meda. |
Allestimento Icone. |
Allestimento Bocci. Tutto l'allestimento enfatizza i prodotti e la scenicità degli ambienti che sanno ricreare. |
Abbastanza deludenti, a nostro parere, gli allestimenti di Artemide, Flos e Foscarini. Molto labirintici e difficilmente comprensibili, in parecchi casi non si riusciva a vedere la tipologia di illuminazione data dal prodotto esposto a causa dell'illuminazione ambientale. In particolare nel caso di Flos poco gradita ci è parsa la decisione di utilizzare un tessuto estremamente pesante all'esterno dello stand. Infatti la luce permeava in modo minimo e così non si percepivano realmente le ombre o i movimenti, in verità non abbiamo capito se l'effetto che si intuisce appena delle ombre cinesi era voluto e mal riuscito oppure davvero l'intento era quello di creare un "muro" di tessuto spesso e pesante.
Particolarmente gradito è stato invece per noi l'allestimento di Ares; infatti ha ricreato un vero e proprio ambiente, dove le persone potessero interagire con le luci ed i prodotti/progetti proposti. Questa a nostro parere è una scelta molto efficace perché distende l'ambiente e invoglia i fruitori a sperimentare i prodotti ed anche a divertirsi. L'inserimento della componente ludica infatti risulta una forte attrattiva e sicuramente aggiunge un plus-valore all'ambiente assicurandone un continuo affollamento.
Ares. |
Nessun commento:
Posta un commento