Primitive
Un viaggio tra mistero e memoria individuale e collettiva
Presso l'Hangar Bicocca, a Milano, dall'8 Marzo al 28 Aprile 2013 è aperta gratuitamente la mostra Primitive dell'artista-filmmaker thailandese Apichatpong Weerasethakul, a cura di Andrea Lissoni.
L'artista si è formato come architetto, questo background risulta ed è evidente in tutte le sue opere, dove emerge una forte attenzione agli spazi. Studia cinematografia a Chicago, ma il forte attaccamento al Paese natale lo fa ben presto tornare in Thailandia. Questo è il punto fermo di tutta la sua successiva produzione. Le sue opere costituiscono degli esempi perfetti di fusione ed intreccio multidisciplinare e di contaminazione tra generi cinematografici. In tutta la sua produzione la memoria individuale e collettiva gioco un ruolo fondamentale. Questa emerge frammentata, molteplice e non lineare esattamente come il tempo dei racconti. I cortometraggi non hanno ne inizio ne fine, non presuppongono un tempo necessario di visione o un momento di inizio della proiezione, risultano come narrazioni a molteplici voci, che esplorano differenti punti di vista.
Nei vari filmati memoria, realtà ed immaginazione separati in modo labile ed evanescente finiscono per fondersi. Emergono così i riti e le credenze passate e presenti di una cultura che risulta talvolta complessa da capire ai non appartenenti.
In particolare la mostra Primitive costituisce un particolare progetto multipiattaforma, costituito da un videoclip (I'm still breathing), video monocanale (A dedicated maschine, Making the spaceship, A letter to uncle Boonmee, Phantoms of Nabua), un'istallazione video (Primitive), due video concepiti per la rete (An evening shoot, Nabua song) e un libro d'artista (Cujo); nelle varie opere i generi (documentario, video musicale, horror, fantascienza) ed i temi (memoria, storia, natura, mitologia, religione, casa, famiglia, tradizioni culturali passate e presenti e la giungla) si intrecciano tra loro.
Ci sembra, quindi, particolarmente azzeccato l'allestimento generale che rispecchia questa molteplicità di canali utilizzati in una corrispettiva varietà di modalità espositive. Inoltre la fruizione è libera e non ci sono elementi di costrizione o delimitazioni di percorsi. Gli spettatori si trovano così catapultati come in uno spazio aperto, ombroso e rumoroso che rimanda alla giungla, dove le proiezioni sembrano tante macchie luminose da seguire in cui perdersi alla ricerca di storie, memorie e racconti che sembrano eterni.
Foto di un frammento del video: Primitive |
Foto di un frammento del video: Primitive |
Composizione di foto tratte dal video: Primitive |
Composizione di foto tratte dal video: Phantoms of Nabua |
Foto di un frammento del video: Phantoms of Nabua |
Foto dell'allestimento Hangar Bicocca |
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