Re della Terra Selvaggia di Benh Zeitlin
Un epico rito di passaggio dall'infanzia all'età adulta in un mondo fuori dal mondo
Locandina del film, tratta dal sito: http://spettacoli.blogosfere.it/2013/02/re-della-terra-selvaggia-trailer-trama-e-recensione-del-film-candidato-agli-oscar.html |
Ai confini del mondo. Questo il luogo di "Re della Terra Selvaggia" ("Beasts of the Southern Wild", Usa, 2012, 93') il film d'esordio di Benh Zeitlin e della giovane sceneggiatrice Lucy Alibar, uscito il 7 febbraio 2013, candidato a 4 Oscar tra cui quello di miglior film e vincitore della Camera D'or a Cannes. Il Film racconta la storia della piccola Hushpuppy, una bambina di 5 anni che vive con suo padre, il severo ma affettuoso Wink, nella comunità soprannominata la "grande vasca" (Bathtub), situata in una zona paludosa nel grande sud degli Stati Uniti, ma la vicenda di Hushpuppy, suo padre Wink e gli altri abitanti della "grande vasca" potrebbe davvero svolgersi ovunque e in qualunque tempo. Infatti, a parte qualche barca e qualche altro catorcio pseudo-tecnologico, quel loro mondo nello stesso tempo "ai confini e fuori" dal nostro mondo è spaesante e disorientante e ci appare come qualcosa di antico e contemporaneo, di quotidiano e straordinario. Procedendo con la trama, si scopre che Wink ha contratto una grave malattia e intende preparare la piccola Hushpuppy ad una realtà difficile dove non ci sarà più lui a proteggerla. Il sogno di Wink è che la bambina non abbandoni la grande vasca, ma che ne diventi il Re, la creatura più forte. Nel frattempo il Bathtub è minacciato da una grande catastrofe: un uragano di proporzioni bibliche si sta per abbattere su questo luogo e i suoi abitanti. Tuttavia, nemmeno questo pericolo imminente farà abbandonare la propria terra ad Hushpuppy e al suo papà, che resisteranno stoicamente e orgogliosamente in una lotta per la sopravvivenza che assume toni epici. Sulla piccola protagonista e l'intera comunità incombono paure di morte e distruzione che assumono, nella sua immaginazione e nei racconti degli adulti, le sembianze degli Aurochs, preistorici e terribili animali simili ai bisonti delle pitture rupestri, che si risvegliano da un sonno quasi eterno e al galoppo risalgono dalle profondità del tempo. In bilico tra la sopravvivenza e l'annichilimento gli abitanti della grande vasca riusciranno a resistere al caos e a preservare il loro mondo, riuscendo a trovare un equilibrio che assume i toni di un'armonia primordiale con la natura e le sue forze, di cui la piccola Hushpuppy diventa la tenera regina.
Re della Terra Selvaggia è anche, e soprattutto, un viaggio onirico nell'infanzia e nella crescita, nella quale ci si confronta con le proprie pulsioni primordiali, con la propria intimità, con la realtà circostante, con i propri sentimenti e con l'inesorabilità della morte. Tutto questo, nel film di Zeitlin, assume toni surreali e sognanti con le fulminanti visioni di Hushpuppy, che ricordano (soprattutto nelle immagini degli Aurochs) le atmosfere di "Nella terra delle creature selvagge" di Spike Jonze.
Come nella pellicola di Jonze anche qui le creature surreali rappresentano le paure della protagonista ed è necessario che ella riesca ad affrontarle per poter prendere il posto del padre all'interno della comunità. Perciò, in quello che ritengo essere il momento di maggior pathos del film, la bambina si trova di fronte alle spaventose creature, ma avendo già affrontato i suoi timori ed essendosi presa cura del padre ammalato, riesce ad uscire illesa dal confronto, ricomponendo metaforicamente un ordine globale che è prima di tutto una propria presa di consapevolezza interiore.
Il regista trova nei due protagonisti degli interpreti straordinari. Quvenzhané Wallis (Huspuppy) è capace di incarnare la curiosità instancabile, la vitalità, la rabbia pura e la paura sognante di cui solo i bambini sono capaci, mentre Dwight Henry (Wink) è la figura di un padre rigido, sanguigno, affettuoso e orgoglioso che anche nella disperazione rimane profondamente attaccato ai suoi valori e alla sua terra.
Le tematiche del passaggio all'età adulta e dell'interiorizzazione della cultura e delle tradizioni, in questo film raggiungono toni magici e mitici risplendendo di una luce che sembra incorporare l'intera storia umana, abbracciata da Hushpuppy nel suo immaginario racconto per i posteri ("gli scienziati che arriveranno nella grande vasca tra un milione di anni sapranno di Huspuppy che viveva con il suo papà") e nella sua risposta urlata "io sono l'uomo!" alla domanda retorica di Wink "chi è l'uomo?". La bambina interiore di Huspuppy crescerà e se ne andrà e così anche il suo papà, ma dentro di lei ci sarà abbastanza forza per accettarlo, continuare a vivere e andare avanti.
Immagine tratta dal sito: http://www.spietati.it/z_scheda_dett_film.asp?idFilm=4660 |
Immagine tratta dal sito: http://www.vivacinema.it/foto/oscar-2013-candidate-come-miglior-attrice-protagonista_6005_29.html |
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