8 storie, 8 frammenti, 8 differenti modi di guardare al corpo ed al rapporto che abbiamo con esso attraverso i fantastici dipinti di Koren Shadmi.
"Nella nostra giornata raramente ci soffermiamo sul nostro corpo, la macchina che pompa ossigeno e sangue portando in circolo i fluidi vitali, i neuroni che trasmettono minuscoli impulsi elettrici nel nostro cervello, i muscoli che si contraggono e si rilassano. Ci accorgiamo del nostro corpo solo quando comincia a farci male, quando c'è qualcosa che non va."
Anatomia del desiderio è una raccolta di storie che ruotano attorno alle differenti relazioni tra uomo e corpo. Un'attenta è affascinante indagine di Koren Shadmi su questo allontanamento, questa dissociazione tra l'io ed il proprio corpo a cui assistiamo nella società contemporanea. Le storie appartengono a differenti periodi della vita dell'artista e questo ci permette di fruire di una lettura frammentaria e sorprendente, ognuno degli 8 racconti è una sorpresa ci offre un differente spunto e ci mostra un differente approccio.
Nel racconto Il cantante di cover vediamo un uomo che vive nel ricordo di una persona e di un corpo fuggevole, quindi cerca di ricostruire quei momenti, quelle immagini ed il suo sogno, non guardando al presente. Rifugiandosi nell'ideale di un corpo che non potrà ritrovare. Testardaggine ci mette di fronte all'incredibile boria di chi non capisce di dipendere completamente da chi gli sta intorno, di chi vive il proprio malessere fisico in un modo così totalizzante da non accorgersi della propria piccolezza.
La breve storia di nonno Elmer ha pochissime parole, solo alcune immagini che io però ho trovato davvero bellissime. Alla fine della vita il corpo diventa un nuovo terreno fertile capace di dare nuova vita, di fronte all'incapacità dei nipoti di vedere ed accettare la dipartita ed il fatto che il termine di una vita sia l'inizio di un'altra. Un altro piccolo racconto mi ha estremamente colpito, Conosci te stesso. Gli organi estrappolati dal proprio corpo-contenitore sembrano un gruppetto felice, tuttavia poco dopo il corpo collassa incapace di riempire e vivere con il vuoto formatosi dentro di sè. Apparentemente sembra così semplice, ma questa successione di immagini mi ha dato una terribile sensazione, tante volte pensando al nostro corpo ci figuriamo un'estetica, un involucro e ne dimentichiamo tutte le singole parti che ci sembrano quasi superflue in funzione del tutto. Ma queste rappresentano l'essenza stessa del nostro corpo che viene percepita solo in funzione della mancanza.
All'interno ci sono naturalemente altre storie e tutte davvero affascinanti, questa graphic novel si legge davvero tutta d'un fiato, anzi si sfoglia, si vive, perchè i disegni dell'autore sembrano parlare da soli senza bisogno di troppe parole senza bisogno di aggiungere nulla.
interesante!
RispondiEliminaPennac ha scritto un romanzo sulla stessa linea di recente.
RispondiEliminaGrazie per la dritta lo cercherò sicuramente! e grazie per il commento e la partecipazione :)
RispondiEliminaNon la conosco questa Graphic Novel, neanche per sentito dire. Cioè, adesso per sentito dire sì. Non cade nel morboso? L'argomento mi sembra ostico.
RispondiEliminaIl tema è sicuramente difficile. Però le storie sono molto brevi, in molte prevalgono i disegni sulla parte scritta. Sono come dei frammenti di tante differenti vite ed essendo scritte in periodi molto diversi si vedono differenti atteggiamenti. Certamente i soggetti ritratti nelle storie sono inusuali e a volte abbastanza agghiaccianti. Certo non posso dire che non sia sui generis, ma lo ho trovato decisamente interessante e la scelta di raccontare le varie storie come piccoli scorci lo rende scorrevole. Questi personaggi sono al limite tra il reale ed il fantastico-mostruoso. Inoltre altra cosa interessante è che non mi pare che si cada mai nello stereotipo, il che quando si cerca di dare un ritratto di differenti personaggi/modi di vivere della società è molto semplice. Ora sto cercando di procurarmi del medesimo autore "In carne ed ossa" che ha vinto il premio Gran Guinigi nel 2008 al Lucca ed il suo altro lavoro "Cuori distratti", perchè il disegno e questo metodo di narrazione che usa l'autore mi affascina molto.
RispondiEliminaTuttavia questo è solo il mio parere :)