Se nelle cose non ci metti la giusta energia, come in un full swing, non cambierà mai niente!
Tutto comicia con Shun, un teppista violento, giovane e sbandato. Dopo una rissa all'ospedale, scopre di avere un cancro in fase terminale. Una vita allo sbando che si prospetta di spegnersi in giovane età, senza apparentemente aver costruito nulla, senza essere arrivata in nessun dove. Ed ora sembra troppo tardi per cambiare, per dare un senso a quella esistenza alla deriva. Eppure no, non è così, questo è solo il punto di partenza. No, Full Swing non è una storia di redenzione, assolutamente no. Rappresenta una raccolta di vite, colte in quella fase più delicata, quando cercano la ragione di essere, il loro senso. La morte di Shun è solo l'inizio, il primo di una serie di personaggi, in cerca di qualcosa, di qualcuno che dia senso al loro vagare, al loro fluire nel mondo. Il fumetto si compone di 5 volumi, composti da una serie di storie autoconclusive, che vedono come protagonisti diversi giovani studenti giapponesi. Queste piccole narrazioni, pur essendo autoconclusive, si intrecciano e connettono creando un filone continuo che copre un arco temporale di un paio di anni. Durante la lettura man mano scopriamo le storie di ciascuno, ci immergiamo nella sua vita, nei suoi pensieri più reconditi e nelle sue paure. La ricerca dell'affermazione personale, in una società satura ed a volte terribilmente ingiusta, è il tema centrale che fa da sfondo a Full Swing. Tuttavia viene affrontato con grande speranza e con grande forza. Di fronte alle debolezze dei protagonisti compare una grande forza d'animo, di reazione, che rappresenta essenzialmente un inno alla vita, al vivere in modo pieno, energico per a non abbattersi di fronte alle difficoltà o ai fallimenti.
Lo sport diventa un vero e proprio simbolo di questa lotta, non a caso il titolo Full Swing è riconducibile al baseball, perciò nella maggior parte delle storie lo troviamo protagonista. Sbirciamo nella vita di Kogure che vuole diventare pugile professionista, in quella di Onishi, stella del calcio che ha dimenticato cosa significa vivere, amare, provare emozioni ed ancora Kitahori che sogna di diventare una judoka olimpica. Ma anche nelle storie dove non domina il sogno sportivo, esso rappresenta un forte insegnamento, poichè racchiude in sè quella forza ad andare avanti oltre le sconfitte. Ci si confronta con un mondo del lavoro difficile in cui si viene letteralmente gettati dopo gli studi universitari, ma anche con la difficoltà di scegliere il proprio percorso. I test d'ingresso rappresentano una forte barriera anche dal punto di vista psicologico oltre che una difficoltà reale. Asumi ha risultati fantastici ai test preparatori, ma non riesce a superare l'esame di ammissione, il suo è un blocco psicologico, un'incertezza di fondo che la fa scappare di fronte all'inizio di una nuova avventura. Hiro ha passato il test d'ingresso, ma non riesce a sostenere il carico di studio e questo lo ha portato ad una tale depressione da arrivare a distruggere la propria stessa esistenza ed i rapporti che aveva instaurato fino a quel momento.
Alcune storie toccano invece temi scottanti della società contemporanea come la necessità di mantenersi in qualsiasi modo, fino ad arrivare a prostituirsi. Il trauma dello stupro e la paura di non sentirsi mai al sicuro. Superare la morte di chi ci è caro per andare avanti. Le difficoltà famigliari consecutive ad un divorzio e la paura a rimettersi in gioco.
Il fumetto di Buronson è tutto questo e molto altro, non voglio certo svelarne tutti i particolari, è un universo di personaggi che delineano un panorama contemporaneo, una generazione che si immette in un mondo difficile, a volte non disposto ad accoglierla, ma che lotta con energia per ottenere il proprio Full Swing.
Di questo manga mi attiravano molto le copertine, ma non l'ho comprato per il solito discorso del "non si può comprare tutto".
RispondiEliminaPerò questa tua recensione mi fa riconsiderare la questione e alla prossima visita in fumetteria ne sfoglierò qualche volume.
I racconti più o meno brevi, autoconclusivi, seppur genere da me non molto frequentato, cominciano ad attrarmi particolarmente...
Mi impressiona l'idea che l'autore della storia sia lo stesso di Ken il Guerriero :-D
Accidenti, sembra molto profondo, ma non è il genere che ho voglia di leggere al momento e la parte sullo sport non mi attira in generale.
RispondiEliminaConosco molto bene.
RispondiEliminaL'ho trovato piacevole ed einteressante, specialmente perchpè è uscito da Buronson: perchè devo essere sincero, non tutte le sue idee, in passato, mi sono andate a genio .
Quando a Lucca ho visto il cofanetto sono stata attratta dalla copertina e mi sono buttata e a posteriori ne sono contenta. Lo ho praticamente divorato in 2 sere! Sarà che io sono una fan dei racconti brevi, non mi piacciono le storie che durano troppi volumi e stimo moltissimo la capacità di esprimere emozioni, raccontare storie in poche pagine! Logicamente è un gusto personale :) Inoltre non sono una fan di Ken il Guerriero, ma nonostante ciò ho apprezzato moltissimo quest'opera, la ho trovata molto particolare e questo anche me la ha fatta apprezzare molto di più!
RispondiEliminaGrazie a tutti per i commenti!
segno!
RispondiElimina