domenica 1 dicembre 2013

Ogni angelo è tremendo



Merce pericolosa - maneggiare con cura



Digitando su un qualsiasi motore di ricerca  il nome Susanna Tamaro la descrizione che ne esce è ben o male la stessa: scrittrice italiana, pluripremiata, nata a Trieste e cresciuta con la nonna materna dopo la sofferta separazione dei genitori.

Ma non è proprio così….

Recito un passo del libro Ogni angelo è tremendo ultimo suo successo letterario:
"Mia madre, infatti, era figlia di mio nonno e non il frutto di un adulterio, mentre io non sono stata affatto allevata da mia nonna. Quando già vivevo a Roma, passavamo le vacanze insieme e non perché era mia nonna, ma perché eravamo affini e stare vicine ci rendeva felici."
Come possiamo vedere non è vero che è stata cresciuta dalla nonna, leggendo Ogni angelo è tremendo si scoprono varie di queste “irregolarità” che la stessa scrittrice evidenzia e fa notare, il fatto è dovuto ai suoi scritti così intensi che ogni volta se ne legge uno sembra sia autobiografico, invece come spiega nel suo ultimo componimento prende solo spunto dalla realtà vissuta e poi la rielabora in romanzo.

Bene… fatta questa premessa, veniamo a quello che mi preme, vale a dire la scoperta di una persona diversa dall’idea che mi era fatta, la caduta anche un po’ dell’ammirazione letteraria che avevo nei suoi confronti.

Ogni angelo è tremendo è un’autobiografia, scritta senza quel distacco necessario per questo genere di narrativa.
La storia della bambina dell’iceberg ci consente di calarci nel mondo interiore di una bambina depressa, i sentimenti emergono soprattutto attraverso le immagini, i suoni, i singoli ricordi. L’autrice racconta con efficacia la lotta di una bambina sola, che deve trovare un ordine in un caos gelido. Scopriamo che cosa pensa Susanna Tamaro della vita, della natura umana, del mondo editoriale, della famiglia, di se stessa e anche della sua scrittura. Una scrittura lontana da manuali ed incapace di pianificazioni.

Tutto troppo intenso, troppo triste, troppo cupo, riprende i temi già trattati nei romanzi precedenti, lei stessi lo fa notare, ma confessa un suo stato interiore troppo duro.

Tengo a dire che il genere letterario che prediligo sono i gialli, ma Susanna Tamaro era sempre riuscita a suscitare il mio interesse pur facendo un genere che non mi piace più di tanto.
Ricordo di aver letteralmente divorato Tobia e l’angelo, l’ho letto in una notte. Un racconto estremamente reale sulla solitudine dei bambini, avvolto da un'atmosfera di sogno. Ero già più che adulta quando l’ho letto e ho captato tangibilmente che in Martina, la protagonista, doveva esserci parte di Susanna. Mi ha affascinato tutta la regnatela intorno al significato delle parole:
Il nonno aveva ragione, ogni cosa ha una sua voce. Ma c'erano anche cose senza voce, il futuro, ad esempio, o le domande senza nessuna risposta. Ce n'erano tante nella sua testa. Addormentandosi, Martina le vide: sembravano luci fioche su una sponda lontana. Il galeone veleggiava in direzione opposta, dritto verso la grande notte silente di un mare senza fari, di un cielo senza stelle.”
Ed infatti queste voci delle cose, queste domande senza risposta ma soprattutto il galeone, ritornano tremendamente autobiografiche in Ogni angelo è tremendo. Ma l’impatto che ho avuto è stato totalmente differente rispetto al precedente. L’armonia, la poesia si sono spezzate mostrandomi una persona disturbata; molti da bambini si sono trovati a farsi queste domande, io stessa, ma se torno indietro nel tempo della mia vita non trovo il freddo che trasmette la Tamaro ritornando indietro nella sua.
Quando ho letto Cuore di ciccia mi è piaciuto così tanto che l’ho usato molte volte come lettura della buona notte con i mie figli.
Michele: un ragazzino piuttosto grasso che non si lascia scappare l'occasione di mettere qualcosa sotto i denti e ha due genitori che non lo capiscano affatto per quanto riguarda i suoi problemi di ciccia. Il padre di Michele: rivenditore di automobili cerca di distrarre Michele dai suoi pensieri sul cibo. La madre di Michele: proprietaria di un negozio di costumi cerca di inculcare nel figlio le sue idee sulla linea e la perfezione del corpo umano.
La nonna di Michele lo vizia con ogni tipo di prelibatezza ed è proprio per questo che lui la stima molto. Michele mangiava perchè si sentiva solo e sua mamma alla fine lo porta in un centro per dimagrire non capendo invece che l'unica cosa di cui aveva bisogno era il suo amore.
I personaggi si ritrovano in Ogni angelo è tremendo, la madre e il padre per la Tamaro sono la causa delle sue inquietudini mentre la nonna è il palliativo. Ci sono episodi che la scrittrice cita ad esempio, che non nego di avere vissuto pure io, uguali, identici, semplicemente perché i tempi erano così, ma non mi sento una diversa.
In un passo del libro dice che era riuscita a vincere una gara di corsa alle medie e quando è tornata e lo ha detto alla madre, questa gli ha risposto: figurati se è vero.
Io quando sono tornata da scuola l’ultimo giorno della prima media, allora appunto si facevano le premiazioni, ho riportato una medaglia (d’oro) per la corsa e l’attestato di migliore della classe, mia madre ha riso della medaglia considerando la corsa una sciocchezza fatta a scuola e l’attestato non l’ha neppure guardato dicendo che doveva essere sicuramente per religione. Tale sorte la subivano spesso anche miei compagni, ma non per questo siamo tutti dei diversi. I tempi erano questi ed i genitori erano così, uscivano da esperienze traumatizzanti, e il nostro cambiamento spesso non veniva visto.
Per voce sola, contiene cinque racconti come un romanzo sul male di vivere. Infanzia e memoria, sentimento e comprensione sulle storie atroci e dolcissime di bambini soli e molto infelici.
“Dicono che gli orchi non esistono più, invece gli orchi esistono ancora. Il mio papà di giorno è un avvocato e di notte un orco..”
Anche qui già si sente il non rapporto con il padre ma, in Ogni angelo è tremendo rappresenta il padre come un fallito, assente, inseguitore di sogni. Non ho trovato riscatto nemmeno alla fine per questa figura, solo freddo… Eppure se quello che narra in questa autobiografia è vero, è proprio lui che la porta a Roma, gli indica la scuola di sceneggiatura, in qualche modo la capisce, riesce a vedere in lei quello che gli piacerà e che potrà diventare.
Va' dove ti porta il cuore, uno dei più straordinari casi letterari degli anni Novanta. Si tratta di uno dei libri più controversi. Furono intentate addirittura cause legale per plagio, vennero fatte parodie poco esilaranti. Difficile trovare una persona che sia rimasta mediamente colpita. O piace alla follia o si resta annoiati. Io l’ho letto in due notti, divorato… mio marito tentava di dormire, mentre io tenevo la luce accesa dalla mia parte del letto, ed ogni tanto lo svegliavo per fargli leggere alcuni passi che mi sembravano straordinari, per fortuna eravamo sposati da poco e non diceva nulla, lo facessi adesso dopo 25 anni…
Dopo aver letto Ogni angelo è tremendo, non mi sembra più così affascinante nemmeno quello. Usare i ricordi più intimi, se così è, per ricamare una trama quasi reale, da fan che ero mi sono sentita un po’ presa in giro.

OGNI ANGELO E’ TREMENDO. Indubbiamente ti lascia un po' di amaro in bocca e forse sono finalmente riuscita a capire come mai in tutti i suoi libri c'è sempre quest'aura di tristezza . E’ uno sguardo introspettivo di se stessa, della propria vita, una bambina che trascina con sé fino ad età adulta la sua corazza difensiva per poter affrontare il mondo; ma se ci pensiamo questa corazza ognuno di noi la crea per difendersi dalle torture che l’esistenza impone.
Riconosco il suo talento,  i successi dei suoi scritti parlano da soli, capisco che la letteratura è soggettiva, non è detto che un bel libro debba per forza piacere a tutti.
Ogni angelo è tremendo è la vita di Susanna, una bambina strana secondo l’autrice, abbastanza normale per me lettrice. E’ sicuramente  vittima di una separazione dolorosa dei genitori, è una sognatrice, è curiosa, è attenta, ma quanti noi si riconoscerebbero in questi tratti?
A voi il giudizio e i commenti. Ma attenti, maneggiatelo con cura, Ogni angelo è tremendo, potrebbe essere pericoloso e distruggere un mito.

O.P.

5 commenti:

  1. Non ho avuto occasione di leggere gli ultimi libri della Tamaro... quelli dal 2012 in giù.
    Purtroppo l'ho saltato

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  2. Non ho letto l'articolo.
    Ho letto due libri della Tamaro e li ho trovati talmente brutti e lontani da me che mai, mai più darò a quest'autrice una sia pur minima possibilità.

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  3. L'articolo ci è stato proposto da una fan dell'autrice che con questo libro ha decisamente cambiato opinione in merito. Spesso si confonde la vita della Tamaro con i suoi libri, tuttavia in questo libro emerge come dalla realtà lei tragga solo suggestioni. Si vede come l'autrice continui a piangersi addosso esasperando ed ingigantendo talvolta i ricordi. In un certo senso c'è una maggiore autenticità, ma emerge anche come l'a Tamaro voglia sempre considerare se stessa una diversa... Cade decisamente quella poesia che talune persone potevano trovare nei suoi lavori. Per chi non ne è un fan, sicuramente questa è una conferma della loro opinione negativa :)

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  4. Il poco che ho letto dell'autrice mi è piaciuto, per cui salterò l'autobiografia, non si sa mai.

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    1. Si, credo dipenda molto dall'idea dell'autrice che hai. Se hai trovato il suo modo di scrivere poetico e le trame toccanti e quindi ti sei fatta l'idea di una donna che ne ha passate tante nella vita e hai legato l'aggettivo poverina al suo nome, è meglio evitare questo libro :) A parte la battuta ritengo sia una libro da prendere un pò con le pinze, quindi concordo con la tua diffidenza :)

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