venerdì 27 dicembre 2013

Orfani 2-3

Continua la saga di fantascienza Bonelli targata Roberto Recchioni. Il campo si restringe e vengono approfondite la psicologia e la storia dei singoli personaggi. La narrazione prosegue fresca, spigliata e coinvolgente, in un'ottima iterazione tra passato e presente basata sull'ormai solida struttura bitemporale, spina dorsale della serie.




Alla fine ci ho preso gusto. Come avevo scritto nel mio primo commento riguardante il primo numero di Orfani, mi sono approcciato a  questo lavoro più per l'altissimo hype che lo circondava, piuttosto che per un interesse reale. Ok, la fantascienza, l'azione e  i bei disegni in generale sono tre cose che mi attirano, ma comunque non posso certo dire che Orfani rientrasse nelle mie priorità in quanto ad aspettative fumettistiche. Dopo la lettura non strabiliante, ma comunque gradevole del primo numero, ho deciso di portare avanti la serie e mi sono preso anche gli altri due volumi pubblicati dalla Bonelli.
Dopo aver presentato situazione generale e personaggi, Roberto Recchioni, nel secondo volume si dimostra pronto a sfruttare la struttura bitemporale per passare da un racconto che predilige la coralità ad un indagine più specifica e approfondita sui singoli personaggi. La protagonista di quest'albo è sicuramente Juno e i due spazi temporali corrispondono ad una corrispettiva dicotomia sentimentale. Nella prima parte, ambientata nel passato, durante l'addestramento degli Orfani nel campo di Dorsoduro, ci viene presento l'odio della ragazzina per gli adulti suoi superiori, in particolare per il Colonnello Nakamura, con il quale istaura un rapporto rancoroso a cui si mischia presto l'intento di vendicare il fratello, morto ancora prima di raggiungere il campo d'addestramento. Nella seconda parte, quella ambientata nel futuro, scopriamo che Juno intrattiene una relazione con uno dei suoi compagni. Insieme saranno impegnati in una missione ad alta pericolosità sul pianeta alieno, che li porterà a rafforzare ancor di più il loro legame e condurrà Juno a trovare una sorta di calma interiore che fa da contraltare all'ansia e alla rabbia espressa nella prima parte del volume.




Passando ora alla trama del terzo volume, possiamo rilevare che come succede già nel secondo, l'occhio narrativo di Recchioni si concentra più in particolare su uno dei personaggi. Questa volta approfondiremo il nostro rapporto con Ringo. Giovanissimo torero prima dell'esplosione apocalittica che da il via alla saga, Ringo è un ragazzo coraggioso ed istintintivo che mal sopporta le regole e le gerarchie. Nella prima parte del volume, quella ambientata nel passato, viene condannato a morte dal Colonnello Nakamura a causa della sua insubordinazione. Il ragazzo ha un carattare poco gestibile e il colonnello vede in lui un possibile problema anche per gli altri futuri soldati. L'unico modo per risparmiargli la vita, sarebbe riuscire a farlo rientrare nei ranghi e piegare il suo carattere impulsivo e insubordinato. Per farlo la dottoressa Juric ricatta Ringo minacciando Sam, la ragazza più piccola tra gli Orfani, alla quale il ragazzo è molto legato.
Nella seconda parte di questo terzo albo, invece, Recchioni ci scaraventa su un pianeta sconosciuto. Ringo, precipitato a modi Star Wars su questo suolo misterioso, dovrà cercare di cavarsela in una situazione alquanto critica e nel frattempo l'incontro con una mostruosa entità aliena a forma di toro, lo porterà a rispecchiarsi con il suo passato, esattamente come successe a Juno nel secondo volume.




La struttura di Orfani è ormai ben delineata. I due canali temporali permettono a Recchioni di approfondire in modo fresco e coinvolgente sia la trama principale che il carattere e la psicologia di ogni personaggio, in una rete di rimandi tra passato e presente che si fa sempre più intricata e corposa. La narrazione è sempre molto scorrevole e accattivante, il ritmo è sempre alto e perciò l'intrattenimento è assicurato. I personaggi, nonostante possano risultare un pò stereotipati, sono dotati di grande carisma e potenza concettuale.
Lo stile di disegno messo in campo da Alessandro Bignamini nel secondo volume e da Gigi Cavenago nel terzo, non si discostano da quell'efficace mix tra cartoonesco e realistico mostrato dal lavoro di Mammuccari nel primo albo. I tratti sono precisi e raffinati, le scene action sono rese con ottimo dinamismo e i tagli delle inquadrature si adattano perfettamente allo stile cinematografico da blockbuster di fantascienza leggera di ottima fattura, tipico della serie.




Per concludere, dopo la lettura di questi primi tre volumi, posso confermare le mie prime impressioni su Orfani, ovvero un fumetto che riesce a garantire un alto livello di intrattenimento, caratterizzato da una sceneggiatura solida e da uno stile grafico spettacolare e accattivante.Non è di certo un capolavoro, ne l'opera più originale del mondo, ma se si cerca una bella lettura, leggera, adrenalinica e coinvolgente è sicuramente una scelta da prendere in considerazione.

3 commenti:

  1. Concordo con la tua visione, personalmente sono fermo ancora al secondo numero ma le sensazioni sono le stesse, il team creativo sta facendo un buon lavoro, non un miracolo ma una serie divertente e ben realizzata.

    Ne approfitto per far gli auguri a te e Valentina, lo so sono un po' in ritardo... :)

    Un abbraccio a tutti e due.

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    1. Ciao Dario!!! Grazie per il commento! Sono contento che abbiamo avuto le stesse impressioni. Orfani non è di certo un capolavoro imprescindibile, tuttavia offre divertimento assicurato e graficamente e tecnicamente è ben costruita. Un buon prodotto nel suo genere.
      Ti ringrazio inoltre per gli auguri, anche noi siamo un pò in ritardo per il Natale, ma appena in tempo per augurarti un buon anno e un felice proseguimento di questo periodo festivo per te e la tua famiglia;)
      Un abbraccio sia da me che da Valentina! A presto!!!
      Ps. Vincenzina è arrivata sana e salva qui a piacenza ed è piaciuta molto alla nostra cuginetta e anche ai suoi genitori, che si sono divertiti molto a fare le gare di velocità con il giochino con le palline metalliche;)

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    2. Sono contento che il regalo sia piaciuto, girerò l'apprezzamento anche a Giuseppe

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